lunedì 26 settembre 2011

Diventa il leader

Sto leggendo un testo di Stephen Covey su tematiche relative alla leadership e alla crescita personale e riporto  un estratto di un paragrafo assolutamente illuminante.
Il tema è il vittimismo delle persone che si arenano additando tutti i propri problemi e le proprie frustazioni ad eventi esterni, ambientali. Non rendendosi conto che, cosi facendo, perdono il potere più importante, impattante e rilevante che abbiamo: il potere di scelta.
Ho ricevuto molte lettere di persone che sono demotivate perchè ''il sistema'' non da loro opportunità. E' colpa dell'Italia, è colpa del capo, è colpa di Berlusconi, è colpa del tempo brutto.....ottimi alibi per giustificare immobilismo. Nel momento stesso in cui, invece, decidiamo di assumerci la responsabilità di quello che succede, anzichè darla a qualcun/qualcosa altro, assumiamo il controllo e il potere.

Ecco le parole di Covey:

''E' cosi facile pensare: <Sono una vittima; ho provato di tutto; non posso fare di più; sono arenato>. Sono frustrati e tristi ma non prendono in considerazione altre opinioni.
IL VITTIMISMO VI FA RINUNCIARE AL VOSTRO FUTURO
Ogni volta che pensate che il problema sia all'esterno, è quello stesso il problema. Quello che cerco di dire è che, ogni volta che fate gravitare la vostra vita emotiva attorno alle debolezze di un altro, rinunciate alla vostra libertà emotiva, dandola a quella persona e le permettete di continuare a scombussolare la vostra vita. Il vostro passato tiene in ostaggio il vostro futuro.
Natutalmente questo è un problema di relazione, ma finchè le persone non trovano la loro voce, non arriveranno alla maturità, alla sicurezza interiore o alla forza di carattere necessarie.
Il punto è che le persone possono riconoscere di non essere delle vittime, che possono scegliere la reazione al comportamento degli altri.
La società crea e rinforza l'atteggiamento mentale del vittimismo e della colpa. Ma voi e io abbiamo il potere di usare i nostri doti innati per diventare la forza creativa delle nostre vite e di scegliere un approccio che aumenterà la nostra influenza all'interno dell'azienda. Possiamo diventare il leader del nostro capo''.



sabato 24 settembre 2011

Raggiungere le Hawaii

Diamo un pò di informazioni pratiche su come arrivare alle Hawaii dall'Italia. Tra poco è Natale (!) e perchè non considerare l'ipotesi di passare una decina di giorni in un arcipelago tropicale, in sandali e costume, lontani dalle rigide temperature invernali...Potrete peraltro vantarvi di essere gli ultimi cittadini del mondo a festeggiare l'avvento del nuovo anno, perchè le Hawaii sono lo Stato più a Ovest del mondo.

Anzitutto munirsi di ESTA. Le Hawaii sono USA ed è necessario farsi autorizzare il viaggio attraverso la compilazione del modulo on-line (l'ESTA appunto), il cui esito positivo vi consentirà di permanere negli USA per un periodo massimo di 90gg.

Considerare almeno 30-35 ore di viaggio per tratta, nel caso troviate delle buone combinazioni di volo (!). Il viaggio di rientro spesso è più lungo per via di scali prolungati negli aereoporti di transito. All'andata è possibile trovare delle buone combinazioni che vi consentono di ridurre i tempi, ma comunque mai meno di 24 ore.
Il fuso orario è di 12 ore indietro quando in Italia c'è l'ora legale, mentre è di 11 ore quando viene adottata l'ora solare (alle Hawaii non cambiamo mai ora).

Il costo medio di un ticket aereo dall'Italia è di 1200-1500 euro. Potete trovare delle offerte, ma viaggiare con meno di 1200 euro in alta stagione è quasi impossibile.

Suggerisco di prenotare un biglietto unico dall'Italia alle Hawaii. Non è una buona idea fare differenti prenotazioni con differenti compagnie aeree per comporre l'itinerario. Il viaggio è lungo e complesso, ci sono controlli molto lunghi alla dogana negli USA e se perdete qualche connessione aerea non sarete protetti dalla compagnia. Con un itinerario unico, le compagnie aeree sono costrette invece a occuparsi di voi e del vostro arrivo a destinazione anche in caso perdiate qualche coincidenza, senza dover sborsare altri quattrini e avendo la garanzia di vitto e alloggio gratuito in caso rimaniate bloccati da qualche parte durante il viaggio.

Partendo da Roma o da Milano, di solito il viaggio prevede un primo stop in Europa (Londra, Parigi, Francoforte...dipende dalla compagnia che scegliete). C'è poi il viaggio intercontinentale che di solito vi porta sulla West Coast degli USA - circa 10 ore- (quindi Los Angeles, San Francisco, Seattle...o altre città). Infine dagli USA, passata la dogana, avrete l'ultimo volo di circa 6 ore per le Hawaii (Honolulu, Kahului...dipende dall'isola dellarcipelago dove prevedete di atterrare).
Non è una buona idea partire da qualche aereoporto secondario (Bologna, Napoli...) perchè allungherete e complicherete notevolmente il viaggio.
Invece ci sono notevoli risparmi se decidete di partire direttamente da qualche aereoporto principale europeo, specialmente Londra, ma considerate che in questo caso dovrete prevedere, oltre al costo del volo Italia-Londra, anche il pernotto una notte a Londra, per poi imbarcarvi la mattina successiva sul volo intercontinentale che avrete a questo punto prenotatato da Londra alle Hawaii (sempre con scalo sulla West Coast degli USA). Quindi fatevi due conti per capire se vale la pena.

Un alternativa allo scalo in Europa è il volo diretto dall'Italia sulla East Coast degli USA (New York, Chicago), un successivo volo interno negli USA che vi porterà dalla East Coast alla West Coast per poi imbarcarvi per le Hawaii.

A mia conoscenza c'è solo un volo che vi porta direttamente dall'Italia alla West Coast degli USA (Los Angeles) e da qui alle Hawaii, consentendovi dunque di risparmiare uno scalo. Si tratta del Roma-Los Angeles, operato da Delta Airlines; in questo caso il tempo in volo è di quasi 14 ore, quindi pensateci bene....forse vale la pena uno scalo in più per darsi una sgranchitina alle gambe....!!

A meno che non partecipiate a qualche programma di accumulo miglia, vi consiglio di non fare una ricerca per compagnia aerea, ma di selezionare le opzioni che ritenete preferibili in relazione al tempo di viaggio/costo e prenotare con la compagnia che vi propone le migliori combinazioni.

Io di solito comincio la ricerca su http://www.skyscanner.it/ che è un motore di ricerca voli che pesca tra tutte le possibili combinazioni proposte sia dai travel agent on line, sia dai siti delle compagnie aeree, e da qui andare poi a fare uno screening.
Un eccellente agenzia on-line è http://www.expedia.com/ .Mi sono sempre trovato bene prenotando da qui, inoltre potete prenotare il biglietto pagando in dollari ma con la vostra carta di credito europea. Il biglietto è emesso elettronicamente, quindi non dovete aspettare la spedizione dei cartacei e non ci sono di solito commissioni agguntive. Potete anche visitare il corrispettivo italiano http://www.expedia.it/.

Per il rientro, di solito, pur prevedendo a ritroso lo stesso itinerario, ci sono tempi di attesa negli aereoporti molto più lunghi, quindi il viaggio può durare anche una decina di ore in più.

All'andata è possibile partire e arrivare nella stessa giornata, considerando le 12 ore di fuso indietro. La British Airways, per esempio, offre un pacchetto con partenza al mattino prestissimo da Milano e arrivo alle Hawaii alle 20 ora locale (le 8 del mattino del giorno dopo in Italia).
Al ritorno, invece, di solito si passano due notti in viaggio. Partendo la sera dalle Hawaii, infatti, si trascorre la prima notte in volo. Arrivo nel ''continente USA'', scalo di 7-8 ore e ripartenza per L'Europa con seconda notte in volo. Giriamo le lancette 12 ore avanti, ed eccoci in Italia due giorni dopo la partenza dall'arcipelago!

Quindi, in definitiva, considerate 1500 euro e 3 giorni solo per il viaggio e....buona vacanza!

domenica 18 settembre 2011

In incognito in Italia

Incombenze amministrative presso il consolato americano mi hanno temporaneamente ricondotto in Italia per un paio di settimane, concedendomi in ogni caso l'opportunità di passare delle splendide giornate in compagnia della mia lei e della mia famiglia.
Sorry per il lungo silenzio sul blog, dunque, ma eccomi di nuovo qui, a condividere questa breve parentesi italiana.
Sorvolando sulla lettura del corriere della sera e delle scorribande sessuali dei nostri capi di stato, il che mi lascia riflettere che forse si è messi meglio negli USA declassati nel rating, piuttosto che in Italia declassati nella morale e nell'etica, la mia puntata italiana si è divisa tra Napoli e Milano (dove sono tuttora, anche se per poco).
Napoli è bella come le Hawaii, solo che sarebbe più bella se fosse disabitata, ma ci accontentiamo!


Da bravo padrone di casa e orgoglioso della propria terra, porto Erinn a vedere la costiera amalfitana, uno dei posti più belli del mondo. Ecco una foto di noi alla volta di Positano e Amalfi...!


E naturalmente non poteva mancare la pizza di scarola e la mozzarella di bufala a casa di mammà!!



Foto di gruppo e partenza alla volta di Milano!


Milano è lontanto anni luce dalle Hawaii. Non voglio dire che sia meglio o peggio, questo dipende da punti di vista e gusti personali. Forse tutti gli abitanti di Milano sognano le Hawaii, ma forse anche chi ha vissuto 30 anni alle Hawaii troverà Milano molto interessante.
Io che sono settato sullo stile hawaiano sto facendo un pò di fatica in questi giorni. Metto le scarpe chiuse e dopo un paio d'ore i miei piedi hanno un attacco di claustrofobia. Solo che non mi ricordo se è politicamente corretto girare in bermuda e infradito!
Mi guardo in giro e vedo gente clamorosamente sofisticata, con pettinature imbrobabili, maglie di marca con tagli impossibili, per non parlare del make up  delle elaboratissime ragazze che gironzolano nei dintorni del Duomo. Sembrano tutti usciti da una di quelle sfilate di moda Hugo Boss dove si presentano capi d'abbigliamento che credo lo stesso stilista si vergogni a presentare!
Me ne ero quasi dimenticato.
Io mi sento incredibilmente libero con le mie infradito (fa caldo, che me ne frega!), la prima maglietta che capita e i miei short! Ma chi glielo fa fare a tutta sta gente di perdere tempo e soldi per vestirsi in modo tale da poter poi camminare per le strade guardando a destra e a sinistra con l'obiettivo di incrociare lo sguardo di qualcuno che li guarda, non si sa se ammirati o schifati!
Mi faccio largo tra un oceano di gente (sognando un altro tipo di oceano che mi aspetta, quello Pacifico in tutti i sensi) e cerco rifugio da Mondadori. Ora in una libreria, per definizione, dovrebbe esserci silenzio, giusto??  Diteglielo per favore a quelli che hanno azionato le casse a tutto volume dietro il mio orecchio sintonizzati sulla tranquilla Radio DJ!

Ok, Ok....sto esagerando, vero? 
Il fatto è che vivere in modo più semplice, e condividere il proprio tempo con persone che vivono in modo molto più semplice, senza la necessità di dover apparire per forza e senza il bisogno di doversi tirare a lucido continuamente.....mi fa apparire cosi superfluo tutto il tempo che la gente spende nell'intento di apparire ''in''. Non discuto del fatto che è bello curarsi, dedicare attenzione a se stessi e divertirsi nel farlo....ma tutto può essere ridimensionato e ricondotto in una dimensione più umana e libera.

Non ho mai amato i locali di Milano tipo Just Cavalli, Armani....non che tutti quelli che frequentano questi locali siano persone non meritevoli di stima, intendiamoci. Tutto dipende dalle persone, non dai luoghi.

Ma io, onestamente.....preferisco il mio chioschetto in riva all'oceano, lascio ad altri il Just Cavalli!

Aloha!

sabato 3 settembre 2011

Vivere in costume

Oggi voglio condividere con voi una delle sensazioni più belle legate al fatto di vivere alle Hawaii: il modo di vestirsi, o meglio di non vestirsi!
Non intendo dire che sull'isola giriamo con la foglia di fico modello Adamo-Eva naturalmente....intendo invece dire che non c'è sensazione più bella che quella di svegliarsi ogni mattina e dopo la doccia metter su un costume, una t-shirt (la prima che capita a tiro) e inforcare le infradito.
That's it!
Inutile ricordare che qui non esistono praticamente le stagioni, quindi costume e infradito valgono tutto l'anno.
In 6 mesi credo di aver indossato 3 volte i calzini e le scarpe chiuse, a parte quando faccio sport naturalmente.
Quando ne ho voglia, non calzo neppure le infradito. Girare a piedi nudi non scandalizza nessuno, anche se entrate al supermercato.
I minimalisti evitano anche la maglietta. Escono dal letto, si infilano il costume e via!
Anche se lavorate in banca non dovete certo rispettare un rigido dress code. Gli impiegati di uffici per il servizio al pubblico, cosi come i manager di alberghi e altre strutture, sono esonerati da abbigliamento formale e uniformano il loro abbigliamento allo stile dell'isola.
E' ammesso entrate in banca praticamente semi-nudi, se siete dei clienti. Costume e canotta vanno alla grande. Ve lo immaginate entrare a piedi nudi e senza maglietta in Unicredit al centro di Roma??

Devo confessare che la sola idea di girare con un paio di scarpe chiuse al piede mi mette i brividi....il giorno che deciderò di trasferirmi in una metropoli credo che chiederò comprensione a tutti quelli che mi guarderanno i piedi in pieno centro e mi chiederanno....''Ehi? Dove sono le tue scarpe??''   ;-)

Aloha

venerdì 2 settembre 2011

Italia vs Hawaii: le 5 differenze

I primi 6 mesi da Hawaiano sono ormai alle spalle e ho elementi sufficienti per tracciare un primo bilancio delle principali differenze che intercorrono tra questo Paradiso tropicale e il nostro Belpaese.
La buona notizia è che, per quanto la nostra cara Italia ci regala a volte, soprattutto sotto il cappello della politica, diverse perle su cui stendere veli pietosissimi, tuttavia vorrei ricordare a noi tutti che parliamo sempre di uno dei Paesi più belli al mondo.
Vi basti pensare che, per quanto qui alle Hawaii direi che la gente abbia poco di cui lamentarsi in termini di condizioni geo-climatiche, tuttavia le persone mi regalano commenti entusiastici quando sentono che sono Italiano e mi manifestano il sogno di visitare o addirittura vivere nel nostro Paese.

Ecco di seguito la mia personale lista di differenze, basata comunque sulle mie personali esperienze e sul mio stile di vita:

1) Lo scorrere del tempo
E' difficile da spiegare, ma alle Hawaii si ha la sensazione che il tempo rallenti tangibilmente. Forse questo dipende anche dalla mia esperienza personale, e dal passaggio dal mondo  iperattivo tipico del Milanese alla quiete e alla pace di Maui. Senz'altro la grande quantità di tempo libero che ho a disposizione influisce e dilata la percezione del tempo che ho, ma la sensazione generale è che comunque tutto vada più piano. Probabilmente seguire i ritmi della natura, cosi come la totale assenza di stagioni, in qualche modo cristallizza e in qualche modo immobilizza il tempo hawaiano. Provare per credere!

2) La organizzazione e la pianificazione degli impegni
La naturale conseguenza della minore quantità di impegni, relazioni, in generale minori input a cui siamo esposti, è la minore necessità di pianificare e organizzare gli impegni con largo anticipo. Non mi riferisco tanto al contesto lavorativo, quanto a quello sociale e personale.
Qui è più facile decidere alla giornata i propri impegni extralavorativi. Si fanno e disfano appuntamenti con rapidità eccezionale, molte cose sono organizzare last minute. D'altronde ve lo immaginate a Milano organizzare una cena con più persone un paio d'ore prima della cena stessa???  Impossibile, tra chi è già in palestra, chi è fuori il week end (essere ''fuori'' il week end a Maui non è tanto credibile, visto che non c'è altra scelta che prendere un aereo!), chi è dall'estetista.
E inoltre le distanze sono minime e direi che dovreste essere proprio sfortunati per trovare traffico (!), dunque tutto ciò semplifica e autorizza gli spostamenti last minute, con relativi aspetti negativi e positivi.

3) La propensione ad aggregarsi
Questo è un fenomeno molto interessante che ho studiato qui. C'è dappertutto un grande senso di comunità, sia tra i locali hawaiani, sia tra quanti si sono trasferiti dalla terraferma, soprattutto in certe aree, tuttavia non c'è una grande propensione ad aggregarsi come, per esempio, accade a Milano, dove ogni scusa è buona per organizzare un Happy Hour.
Qui è possibile conoscere una persona da anni, magari un vicino di casa, ma non essere mai uscito con lui per bere una birretta. Le persone danno un grande valore al tempo che possono spendere semplicemente stando da soli a casa, e d'altronde è necessario abituarvisi considerando che vivere alle Hawaii, di per sè, costituisce una scelta di parziale 'isolamento'.

4) L'ambizione vs l'appagamento
Il concetto di carriera è relativo, cosi come quello di ostentazione. A volte qui ci si sente un pò come se ci si è ''ritirati'', e si decide di vivere lontani dalle lotte intestine e dalle ambizioni di affermazione che popolano il mondo ''normale''. In fondo chissenefrega qui, in capo al mondo, è il concetto. Vi ci vedete poi a comprare una bella Ferrari e andare in giro con quella....e dove andate soprattutto considerando che non è che potrete camminare per molto prima di ritornare sulle stesse strade che avete già percorso!
Diciamo che ci si rilassa un pò qui!
Io in Italia ho comprato, e ho tuttora, un macchina supersportiva, due posti perfettamente adatta al contesto precedente....non saprei propria che cosa farmene qui.
Cosi come qui giro con un bel pick up track che se avessi in Italia mi prenderebbero per squilibrato, mentre qui è assolutamente perfetto!

5) I colori
E' una bella sfida, perchè alcune regioni dell'Italia non scherzano mica in quanto a splendore dei colori e vegetazione lussureggiante. Io non ho visitato tutto il nostro Paese, ma una parte si e, onestamente, devo dire: Hawaii batte Italia!
Sembra di essere immersi in un costante arcobaleno in alcune zone qui. I colori della flora sono incredibili  e variegati, cosi come i mille colori delle spiagge (bianca, verde, nera, rossa...). Il tutto è incorniciato da un azzurro assolutamente incredibile, libero da inquinamento o da un cielo cosi stellato che si fa fatica a riconoscere il cielo stesso in mezzo a miliardi di stelle.

E adesso godetevi questa foto....è uno spettacolo quotidiano a Maui.
Aloha