martedì 23 agosto 2011

Il rientro dalle vacanze

L'anno scorso di questi tempi ero esattamente dove sono ora, a Maui. La differenza è che allora non avevo ancora preso la mia decisione. Ero in vacanza, avevo fatto un giro della California, prima di approdare per la seconda volta alle Hawaii, dove ero già stato nel 2009, per l'ultima settimana di ferie prima del rientro.
Ricordo che, come già l'anno precedente, ero incantato dal fascino di queste isole.
Rientrato in Italia, raccontavo a mia mamma della vacanza e lei, percependo forse qualche inflessione particolare della mia voce, mi disse: tu un giorno andrai a vivere alle Hawaii. Intuito materno! Quando mi ha parlato cosi, non c'era alcun ipotesi concreta nella mia testa. Anzi, se da un lato mi beavo del ricordo della splendida vacanza e pregustavo già il viaggio successivo, dall'altro ero comunque concentrato su alcuni cambiamenti importanti nella sfera lavorativa.
Col senno di poi, rileggendo mie vecchi post su FB o sms inviati agli amici, nei quali decantavo bellezze e virtù di quest'arcipelago e anelavo una vita da queste parti, avrei dovuto capire che qualche messaggio me lo stavo autoinviando, ma non lo percepivo.

Bene, il mio rientro dalle vacanze 2010 è stato diverso da tutti gli altri. Profondamente diverso.
Perchè alzi la mano chi di voi non è rientrato da una vacanza estiva - dove ha avuto modo di staccare la spina, rilassarsi e godersi i ritmi naturali della vita - con propositi battaglieri:
''Usciro 2 ore prima dall'ufficio! Devo continuare a coltivare le mie passioni tutto l'anno, non solo d'estate!''
'' Questa non è vita! Devo rallentare, rilassarmi un pò, prendere le cose piu alla leggera. Ridimensioniamo tutto e diamo un senso alle cose''.
'' Perchè non posso vivere cosi tutto l'anno?? Devo attivarmi per trovare un modo per vivere come mi pare!''
etc..etc..

Che siate tornati da 3 settimane rigeneranti al fresco della montagna.....o da 2 settimane in barca a vela in posti paradisiaci....o da un viaggio fantastico alla scoperta di cultura e storia tanto diversa dalle nostre.....o semplicemente da una vacanza rilassante dedicata alla famiglia......

....dite la verità, un pò ci pensate a mollare tutto!

Però...però....dopo un pò subentra la routine...il realismo..(il realismo è una brutta bestia: pensate un pò se ci fossero stati dei realisti - invece degli idealisti - a lavorare al progetto di portare l'uomo sulla luna quale sarebbe stato il risultato....).

Il rientro dalle vacanze 2010 non me lo dimenticherò facilmente. E' stata l'ultima volta che ho indugiato su un sogno. E' stata la prima (e non l'ultima) che ho portato quel sogno a un livello superiore.
Potete farlo anche voi.
Dovete darvi una visione. Sfruttate il rientro dalle vacanze come un trampolino di lancio.

Non sotterrate una visione catalogandola come impossibile:
Era realistico andare sulla luna?
Era realistico pensare di rendere felice la gente creando un parco di divertimenti in mezzo a un aranceto e costringendo la gente a pagare, non solo per entrare, ma anche per arrivarci? (Eppure Walt Disney aveva una credenza fortissima e il suo ottimismo gli diede ragione....)

Mantenete viva la fiamma che la vacanza vi ha acceso e usatela per imporvi uno standard superiore.
Non è necessario che molliate tutto e ve ne andiate a vivere ai tropici. E' sufficiente che adottiate anche solo qualche piccolo cambiamento nella direzione che desiderate, per migliorare la qualità di ciò che fate e pensate.

Io quest'anno non ho rientri dalle vacanze.
Ma auguro a tutti voi un buon rientro e vi propongo un esercizio: postate un commento a questo articolo con il vostro progetto di miglioramento post-vacanza.
Potrà costituire uno stimolo individuale oltre che l'occasione per cogliere ispirazione dagli altri!

Mahalo Nui!




sabato 13 agosto 2011

Avviare un business alle Hawaii

Il titolo di questo post è un pò provocatorio.
Lo spunto mi è venuto leggendo (e rispondendo per quanto possibile) tutte le mail che mi sono arrivate dopo la mia pubblicazione sul sito ''voglioviverecosi''  (http://www.voglioviverecosi.com/index.php?italiani-che-vivono-negli-stati-uniti-e-in-canada_340/alessandro-del-forno-dal-marketing-alle-spiagge-delle-hawaii-_868/).

Un centinaio di persone mi hanno contattato per congratularsi, chiedermi informazioni, curiosità o semplicemente per condividere idee e opinioni. Alcuni mi hanno raccontato aspetti delle propria vita personale, altri mi hanno confidato lo stato di ansia o difficoltà nel quale versano.
Moltissimi in particolare erano interessati a capire che opportunità ci fossero alle Hawaii per avviare piccole attività imprenditoriali e che tipi di documenti o permessi fossero necessari, cosi come quale fosse il costo della vita da queste parti e il costo di gestione delle iniziative di business.
Non parlerò realmente di come aprire un business alle Hawaii, semplicemente perchè non ho le informazioni sufficienti e necessarie per fornire questo genere di supporto e perchè, anche se le avessi, le casistiche variano a seconda di come, quando e cosa si vuole fare.
In realtà vorrei fare un cosa che di solito non mi piace fare, ma in questo caso è d'obbligo: riportare in una cornice piu realistica l'idea eccessivamente semplicistica che si rischia di avere immaginando di fiondarsi su una delle isole dell'arcipelago hawaiiano e aprire in un paio di giorni un bel negozio di noleggio surf sulla spiaggia, in barba a banche, tasse, legislazioni, commercialisti, avvocati, da gestire come e quando si vuole e sempre in costume da bagno (magari con una pina colada in mano).

Ecco, se si vuole sbattere la testa contro un muro di cemento armato, questa è la strada giusta.

Provo brevemente a fare chiarezza, cercando di fornire qualche indicazione sintetica di quali sono i passi minimi necessari per ragionare fattivamente su una cosa del genere. Ricordiamoci sempre, infatti, che tutto parte da un sogno, ma perchè il sogno si trasformi in un progetto concreto occorre poi un piano d'azione massivo e la necessaria flessibilità per correggere la rotta in corsa.

Punto n°1: Alle Hawaii non si possono aprire attività sulla spiaggia! (Tranne rarissime eccezioni, di cui non conosco i dettagli). Per cui, in ogni caso, sulla sabbia non ci potete stare!
Punto n°2: Vi piacciono le Hawaai solo per sentito dire o ci siete stati? Ecco, alcuni si dimenticano che una cosa è ascoltare i resoconti delle guide turistiche, i racconti degli amici in vacanza e guardare le foto su google o leggere i miei articoli, un'altra cosa è definire un progetto di vita. Per cui, il primo passo è cominciare a venire in vacanza qui una, due, tre volte e per periodi di volta in volta sempre più lunghi, in modo da capire se si è veramente disposti a fare una scelta cosi radicale e valutarne impatti e conseguenze sulla propria vita e quella dei propri familiari
Punto n°3: Nel corso dei vostri viaggi di piacere, cominciate a esplorare e sondare il campo in merito a possibili opportunità di business: vi interessa avviare un attività di ristorazione? Bene, fate alle Hawaii quello che fareste in Italia. Prendete contatti in loco, esplorate il mercato, parlate con qualcuno che ha fatto questo passo prima di voi per capire difficoltà e opportunità, interessatevi in merito a costi  di gestione in maniera più o meno informale. Anche la rete è una fonte ineusaribile di informazioni;
Punto n°3 - bis: Tanto per non dimenticarcene, qui non si parla Italiano, ma Inglese..... per cui ricordatevi di perfezionare la lingua prima di mettere su un bel ristorante e poi non essere in grado di parlare con nessuno se non gesticolando.
Punto n°4: Studiate dettagliatamente burocrazia, legislazioni, norme, materia fiscale relativi a quello che volete fare. Qui probabilmente vi serviranno degli esperti, difficilmente potete muovervi in totale autonomia. Chiedete consulenza a qualcuno in Italia che vi possa poi supportare anche nella burocrazia statunitense o indirizzarvi in modo appropriato;
Punto n°5: Studiate dettagliatamente le regole in materia di concessione dei visti per investitori. Anche qui vi servirà uno specialista e comunque partite scandagliando il sito dell'ambasciata americana in Italia (http://italy.usembassy.gov/), che fornisce tutte le informazioni in merito alle casistiche di concessione Visti. Tanto per essere chiari, non è che varcate la frontiera e aprite un bel localino prima che abbiate ricevuto le relative autorizzazioni, perchè vi prendono dopo 5 minuti e vi rispediscono in patria. Per ottenere i Visti per investire negli USA dovete rispettare una serie di parametri molto rigidi, basati fondamentalmente sul presupposto che voi avviate un attività in grado di dare un contributo all'economia amerciana, cosi come creare nuove opportunità di lavoro per gli americani. Dovrete quindi investire una cifra minima e presentare dei business plan pluriennali con previsioni di conti econimici, stato patrimoniale, bilancio e quant'altro;
Punto n°6: Agite!  Se siete arrivati fino in fondo, individuato un opportunità, preparato un relativo piano di business, valutato investimenti necessari e relativa copertura finanziaria, preparato i documenti per richiedere il Visto.....nonchè preparato la vostra famiglia al trasferimento, valutato il sistema scolastico hawaiiano per i vostri figli, definito il tipo di copertura sanitaria che volete, insomma....di cose da fare ce ne sono parecchie....bè allora siete proprio convinti, dunque si parte!