Il lungo break che mi sono preso nella scrittura del blog è giustificato da una triste notizia. Ho lasciato Maui e sono reintrato in Italia.
Quando sono partito mi ero concesso un anno di tempo, un anno sabbatico. L'anno è finito e ho deciso di rientrare anche per prendermi un periodo di riflessione.
Rimanere per lungo tempo alle Hawaii è una scelta difficile, radicale. La qualità della vita si eleva all'ennesima potenza. Vivere li ti riconcilia col mondo con te stesso. Ti riconduce ai valori più importanti, ti fa respirare lo spirito comunitario. Svegliarsi tutti i giorni con il rumore dell'oceano non ha prezzo. Camminare a piedi scalzi ti mette in contatto con la natura.
Ma allo stesso tempo ti impone di rinunciare a molte cose. Alle prospettive di sviluppo professionale, per esempio. O a un isolamento forzato, perchè non è come in Italia che prendi un aereo o una macchina e sei in un altro Paese. Per non parlare della ripetitività. Molti mi diranno: ''chissenefrega''. Non è cosi. Quando siamo in una grande città, vorremmo essere sulla spiaggia. Ma se siamo su una spiaggia 365 giorni all'anno poi ci annioiamo e vorremmo i comfort e gli stimoli della città.
Il rientro è stato traumatico. Vedo gente correre dappertutto, non salutare, per strada, imporre regole inutili. Semafori dappertutto.
Adesso voglio vedere come mi sento qui. Sono a Milano e rischio di essere meso sotto da una macchina ogni momento. Ho l'impressione di vedere il mondo con degli occhi diversi, come se indossassi degli occhiali con dei superpoteri, che mi consentono di vedere cose che gli altri non vedono. Sento che gli altri non mi capiscono. Loro non hanno vissuto 1 anno alle Hawaii.
Vediamo. Nelle prossime settimane proverò a raccontare sul blog le sensazioni che si provano al rientro nella civiltà. Sarà interessante. Una sorta di ''Dalle Hawaii a Milano''. Vediamo se tra un pò ritornerà un ''Da Milano alle Hawaii''!!! Sto pensando di mettere su anche un sito web informativo. E sto scrivendo un libro sulla mia esperienza.
Intanto vi lascio con una pillola di craziness tutta italiana. Ecco la storia:
Avevo bisogno di cambiare tariffa telefonica con il mio operatore italiano. Io ho una 3 ricaricabile e volevo fare un opzione abbonamento, mi ero trovato bene negli States con le tutto incluso. Ma mi ero dimenticato che qui non siamo negli States, dove basta una telefonata e nessuna firma..... In sintesi, vado al negozio e compro un telefono e chiedo di trasformare la mia ricaricabile in un abbonamento. Dovrebbero essere contenti no?? Bene, mi dicono che non si può! NON SI PUO?? E perchè? Chiamiamo il servizio clienti e mi dicono che ci sono 3 opzioni:
- Mi possono passara da ricaricabile ad abbonamento, ma pagherò 49 euro al mese
- Attivo un nuovo abbonamento e poi faccio la portabilità del mio vecchio numero sul nuovo.Costo: 35 euro. Perdita di tempo: ingente. Moduli da firmare: molti. Telefonate da fare al servizio clienti: incluse.
- Grande offerta: passo 3 a vodafone, poi da vodafone a 3 di nuovo e pagherò 25 euro al mese (????). Mi gira la testa. Ma sono impazziti? Se sono un cliente e voglio cambiare tariffa pago il doppio, per cui mi consigliano di non essere più cliente e poi di ritornare cliente per pagare la metà?? E tutto questo perchè cosi è come se acquisissero un nuovo cliente e sono felici e contenti? Ma saranno deficienti???? Io a questi li manderei tutti 6 mesi a Maui, cosi mi tornano nuovi nuovi e la smettono di utilizzare il cervello vuoto a perdere.
Risultato: entro come un ladro in un negozio Vodafone e compro una scheda con la spesa minima, mi vergogno di me stesso, l'operatore capisce l'andazzo e tenta di affibbiarmi una ricarica da 20-30 euro che tanto poi il residuo se lo assorbe la 3 in fattura (occhio per occhio dente per dente). Io ci metto 3 giorni solo per organizzare il tutto e per parlare con i vari servizi clienti, firmo un paio di milioni di moduli, devo aspettare prima la portabilità da vodafone a 3, poi la portabilità dal veccho numero 3 al nuovo 3.....AAAAAHHHHHH!
Ho detto a quelli de negozio che non mi interssavo niente, che mi facessero anche la tariffa più alta basta che me la rendessero semplice. Mi hanno guardato come venissi da....Maui! ''Vuoi pagare 25 euro al mese invece di 35??? E perchè??'' ....Perchè voglio campare tranquillo! Alla fine hanno insistito cosi tanto che non volevo deluderli....
E questa è solo una storia di ordinaria vita.....lontanto dalle Hawaii.
Aloha
Welcome back Alex!
RispondiEliminaDanilo
Forse se ti dico che mi e' successa la stessa identica cosa qui in Massachusetts, con la tariffa del telefono, ti rincuora un po'? :/
RispondiEliminaLeggere questo post mi ha fatto un po' strano: anche io sono di Milano e vorrei tanto tornare in Italia (per svariati motiiv) e invece sono un po' bloccata qui. A volte le scelte ci portano in un posto e dobbiamo trarne il meglio in quel momento. Ti auguro di stare bene, ovunque tu sia...
Condoglianze Alex,
RispondiEliminasto vivendo una situazione abbastanza simile alla tua con le conseguenze spiacevoli del caso,le disavventure telefoniche sono ancora niente.
In bocca al lupo per tutto cmq e continua a scrivere sul tuo blog,io sono un tuo lettore.
Paolo
grazie a voi per i vostri commenti ed incoraggiamenti e crepi il lupo!
RispondiEliminaNoooooooooooo.
RispondiEliminaSpero tu possa capire davvero quale sia la tua strada e cosa sia quello che stai inseguendo.
Ti ringrazio per l'anno che mi hai fatto vivere insieme a te grazie ai tuoi racconti, sei sempre stato fonte d'ispirazione a non accontentarmi e a non aver paura del cambiamento.
In bocca al lupo per tutto.
Un grande genio diceva: "keep looking, don't settle"
Grazie a te di cuore JD e crepi il lupo.
RispondiEliminaStay tuned
andare via da tutto e tutti non e' facile, sopratutto se hai come background la tua vita italiana. Credo che per poter rimanere fuori dalla nostra cultura ci si bisogno di costruire un qualcosa all'estero...solo in questo modo la nostra soddisfazione sara' saziata e potremo vivere sereni.
RispondiEliminaL'importante secondo me non e' vivere alla hawaii,losa angeles o oslo,ma essere in pace con noi stessi.
Potrai portare la tua esperienza a milano ed avrai sicuramente una marcia in piu' degli altri,quindi l'anno hawaiano ti sara' sicuramente servito. Probabilmente pero',ci sta che tra qualche anno (una volta che milnao sara' la routine e inizierai a riprendere il brutto dell'italia), tu senta nuovamente il bisogno di evadere e di tornare in contatto con il tuo spirtio piu' profondo nelle hawaii di turno...questo e' quello che sta succedendo a me dopo aver vissuto negli stati uniti.Il problema e' " cosa vado a fare nel posto da me scelto?" non mi stanchero' mai di dirlo,ma si rimane solo se si costruisce qualcosa che ci dia soddisfazione.
Sei un ragazzo pieno di coraggio,ti stimo!
aloha
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RispondiEliminaGrazie anonimo!
RispondiEliminaHai ragione su tutti i punti, condivido
sono convinto che al piu' presto ritroverai la retta via...dopotutto,andare via fa bene non tanto per rimanere nel posto scelto,ma per essere felici nel posto di provenienza. Per vedere tutto il bosco quando ci siamo dentro,dobbiamo allontanarci ed andare su una collina piu' alta e lontana...solo allora avremo una visione totale,e potremo con razionalita' scegliere.
Eliminaun abbraccio
simone da siena
Ciao Alex.
RispondiEliminaho beccato solo ora il tuo blog facendo una ricerca sulle hawaii e sulla possibilitá di avviare una piccola attivitá in un posto simile.
innanzi tutto complimenti per la grande avventura vissuta..ho letto adesso molti dei tuoi post e fanno venir voglia di partire domani...
per quanto riguarda il tuo ritorno..bhe..penso di poter capire..
anche io vivo qualcosa di simile.
sono di palermo e ho vissuto 3 anni in spagna e quasi uno in sud america, e purtroppo tornare in italia non é facile.
quando ci si abitua ad altri ritmi, altre realtá in cui ci sentiamo piú a nostro agio..ritrovando un equilibrio interiore che ci riporta alle origini..
in particolare io sto cercando di crearmi una vita a firenze, pensando di aprire un bar qui in centro.
ma non ti nascondo che piú la cosa diventa fattibile, piú sento il bisogno di andar via...
in qualche luogo piú naturale, piú sano, piú rilassato.
ma come dice l'anonimo di sopra, l'importante é essere in pace con noi stessi, e capire cosa piú ci renda felici.
p.s. se passi da firenze mi farebbe piacere scambiare due chiacchiere!!
a presto
ciao andrea, grazie per il tuo contributo. come diceva l'anonimo, l'importante è trovare equilibrio interiore. poi ogni posto offre identiche possibilità di essere felici o infelici. non tutti gli hawaiiani sono felici, come non tutti i milanesi sono infelici naturalmente.
RispondiEliminal'importante è avere il coraggio di vivere la vita che si vuole, che è l'unica vera forma di successo
aloha
ciao Alex,
RispondiEliminati seguo fin dagli inizi e leggere questo post mi fa sorridere :)
Ho passato solamente sue settimane la scorsa estate alle Hawaii e penso di capire come ti senti, nel mio piccolo il mio rientro l'estate scorsa è stato simile ("Vedo gente correre dappertutto, non salutare, per strada, imporre regole inutili", quanto hai ragione.
Ti faccio il mio personale in bocca al lupo per la riambientazione e soprattutto per il tuo libro. E continua ad aggiornare il blog mi raccomando :)
Aloha
Crepi il lupo Andrea a grazie per il tuo pensiero.
RispondiEliminaAloha
Ciao Alex... ti ho appena scritto pensando che stessi ancora a Maui, ho letto dopo del tuo rientro... Io credo che tu debba essere felice e soddisfatto per l'esperienza stupenda che hai vissuto e per aver avuto il coraggio di cambiare prima e di tornare alle tue origini poi... Io ho vissuto per qualche mese in California... il mio ritorno in Italia, nel mio piccolo paese di provincia dove non ho un lavoro e nella mia università (L'Aquila post terremoto) è stato terribile per alcuni aspetti ma meraviglioso per altri... Che dirti? Io forse sono più confusa di te... ma a Maui ci voglio andare!!! L'Italia è un grande Paese, unico al mondo, come gli italiani! Io sono convinta che questo tu lo sai meglio di me!!! Un abbraccio forte e continua a scrivere, aspetto tue notizie!
RispondiEliminaCiao Alex.
RispondiEliminaStavo semplicemente cercando qualcosa di nuovo su Maui, quando mi sono imbattuta nella tua esperienza.
Come in molti hanno già scritto prima di me, è un'avventura che hai voluto viverti ed hai fatto assolutamente bene e la cosa più importante è che ti sia servita, almeno credo, a fare maggior chiarezza su cosa vuoi davvero: quindi ritengo sia un episodio della tua vita da definirsi positivo!
Mi sembra anche di capire che il tuo lavoro ti piace e per questo ti riesce molto bene, ti pare poco?!
Ammiro tutte le persone che come te hanno preso e lasciato il certo per l'incerto e non appena finirò gli ultimi esami di questa "benedetta" università (mi ero iscritta tardivamente), credo proprio che vorrò anch'io allontanarmi, almeno per un pò, dalla nostra frenesia.
Tante volte, però, più che congedi volontari, li considero delle vere "fughe" da situazioni, che per i più svariati motivi, non ci soddisfano più o semplicemente ci fanno soffrire: non vuole essere una spicciola psicologia, ma sono convinta che se c'è un appagamento interiore, risultanza di tanti elementi, lavoro , vita affettiva, ecc, anche il parco o la piscina della nostra città possono sembrare delle vere oasi....
In bocca al lupo per tutto e per r il tuo "bambino", altrimenti detto, libro!!
Come si dice tra surfisti (sport o modo di essere che adoro, anche se acqua ne deve passare ancora sotto la mia tavola...): BUON VENTO!!!!!
Chiara.
Grazie Chiara,
RispondiEliminabuon vento anche a te e grazie per i tuoi pensieri, che condivido.
Aloha
sono stata 2 volte a Maui, una l'anno in cui ti trovavi li anche tu.
RispondiEliminaMaui è meravigliosa, ti mette in pace con il mondo.
Quei profumi, quegli odori, la gente piena di passione e di sogni, gli sguardi persi nell'oceano e nel proprio io. Frutta paradisiaca, le code delle balene rincorse con la barca per più di un'ora, la danza dei delfini, i piccoli posticini nascosti dove solitamente i turisti non vanno, le piante di lavanda, il magnifico vulcano e la sua alba, la vinery con il vino all'ananas, il sushi e la cucina fusion, i fiori, la sabbia dai 3 differenti colori, i surf, il lusso e la povertà...
Ho un sacco di ricordi ed il solo pensiero mi fa stare bene.
Avrei ancora tante cose da vedere e da vivere, perchè anche se l'isola la puoi girare in mezza giornata è piena di piccoli tesori nascosti e di un'anima molto profonda.
La amo, ho dei ricordi magnifici, ma non ci andrei a vivere per così tanto tempo.
Amo San francisco, ed amo anche vivere in Italia.
Ho letto la tua intervista su www.voglioviverecosi.com
So cosa significa volere tornare e poi ripartire, in una danza confusa da giro di vite.
La cosa incredibile è che il bello, adesso, per me è proprio quello.
Assaporare di essere un vero cittadino del mondo diventerà, nel tempo, dopo la grande confusione, il tuo bene più prezioso.
Un uomo che sa ascoltare se stesso sa anche affrontare con coraggio le sfide della vita.
Non abbandonare il blog e raccontaci la tua nuova Italia ed il nuovo mondo difficile.
Mahalo per credere nei sogni
Ciao Giulia, splendidi pensieri, grazie mille. Hai ragione: chi sa ascoltare se stesso, ha una marcia in più nel seguire le passioni che lo animano davvero.
RispondiEliminaAloha
tornerai, ne sono sicura :)
RispondiEliminama se non succedesse vorrà dire che è perchè hai trovato il tuo equilibrio a Milano
non sei il tipo che si accontenta, ma che cerca la felicità!
puoi scommetterci Donna con Fuso: io non mi accontento! l'unica forma di successo è vivere come si vuole...
RispondiEliminaps: bello il tuo blog! e bellissima la bio nel tuo profilo
Ciao, seguo da poco il tuo blog. La tua esperienza in terra italica e' tipica di qui. Guarda sono tornato due anni fa in Italia dopo 7 anni in USA e questo tipo di esperienze traumatiche sono all'ordine del giorno! Infatti sto pensando di ritornare negli States. E tu? Sei temporaneamente in Italia?
RispondiEliminaAnche io ho visto il tuo blog solo ora! Mannaggia avrei voluto seguirti. Ok guardero i tuoi vecchi posts!
RispondiEliminaIn bocca al lupo!
www.viverenewyork.blogspot.com
Mili coon blog
Aloha,
RispondiEliminaSono tornato da 1 settimana da Maui dove siamo stati 1 mese per la 7ma volta...
Ogni volta il rientro è più duro. Non perché è finita la vacanza, ma perché lì lasciamo qualcosa che l'anno dopo dobbiamo andare a ritrovare.
Casa è dove stai bene, con tutto il tuo essere.
Per noi Maui è casa.
Qui dove siamo nati ci siamo arrivati per caso, a Maui no.
A Maui prima o poi ci trasferiremo per scelta.
Credo che anche tu ci tornerai e per restarci a Maui!
Come noi sei "Maui Addicted"!
Much Aloha,
Giampaolo
www.mauiaddicted.com
www.facebook.com/ongaro
Aloha Giampaolo e ci vediamo presto a Maui direi!
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