domenica 9 dicembre 2012

Cambiamenti


Uno dei lettori del mio blog ha fatto un'osservazione interessante. Mi ha scritto più o meno che ha notato l'evoluzione della mia 'scrittura': più razionale all'inizio della mia avventura per poi diventare più guidata dalle emozioni dopo diversi mesi della mia esperienza Hawaiiana.

Chiaramamente l'evoluzione del mio stile di scrittura riflette un cambiamento. D'altronde non ho mollato praticamente tutto quello che avevo in Italia per catapultarmi dall'altra parte del mondo con l'intento di dare continuità a quello che stavo facendo, no? Ho cercato nuovi stimoli, nuove avventure, nuove emozioni, un cambiamento insomma.

Cosa spaventa del cambiamento? L'ignoto.
Cosa eccita del cambiamento? Il progresso e la crescita.

La differenza tra chi cambia e chi non lo fa sta in un sottile equilibrio che risponde a questa domanda: quale è il livello di sofferenza che associate al cambiamento verso il livello di sofferenza che associate al non cambiamento? O, vista da un'altra prospettiva, il livello di piacere associato al cambiamento è più forte del livello di dolore che associate al non cambiamento oppure no?

La natura umana è quella di inseguire il piacere e di evitare il dolore. Per cambiare dovrete associare una tale sofferenza all'idea di non cambiare che non farlo non è più nemmeno un'opzione. Dovete concentrarvi sul piacere connesso al cambiamento. Solo cosi potrete decidervi.

Adesso, quali sono due delle cose che danno maggiore significato alla nostra vita? Due:

- Crescita/Progresso
- Contributo

Se non progredisci, muori. Pensateci. Vi siete mai sentiti vuoti, senza stimoli, annoiati, quasi depressi? Io mi sento cosi quando non progredisco, quando non faccio passo avanti. Quando mi sento statico. Non è rilevante verso quale direzione si progredisce nè è importante che si sia già arrivati all' obiettivo finale, la cosa rilevante è che si facciano dei passi avanti. Il progresso richede azione. L'azione richiede motivazione. La motivazione richiede scopo.
Quale è il vostro scopo? Ne avete uno? Perchè fate quel che fate?

Contributo= Puoi progredire, evolvere, diventare l'uomo più famoso del mondo, più colto, più in forma, ma se non contribuisci hai lavorato per niente. Devi contribuire. Devi dare. Come vi sentite quando fate qualcosa per qualcun altro e grazie al vostro supporto questa persona evolve a sua volta? Può essere un contributo alla comunità, un contributo al vicino di casa, un contributo alla collettività, ai figli, alla società, all'ambiente, qualunque cosa riteniate, ma se non contribuite trovo difficile che possiate dare senso al vostro scopo.

 Ecco, ad un livello molto profondo, una delle cose più eccitanti che mi ha portato questa esperienza di cambiameno è stata la focalizzazione maggiore sul contributo. La qual cosa mi da ancora più motivazione verso il progresso, perchè oggi il mio progresso è più finalizzato.

Devo ringraziare per questo anche tutti voi, lettori del blog e dei mie articoli, e devo ringraziarvi per le lettere che mi scrivete. Sapere di dare un piccolo contributo, facendo sorridere qualcuno con le mie storie, fornendo informazioni utili ad altri, dando motivazione ad altri ancora, mi da un'enorme carica. Ed è gratis, sia per voi che per me. E' un onesto contributo reciproco.

Molte persone fanno del life coaching una professione, nata in America. E' chiaro che è un lavoro che viene remunerato, ma sono convinto che intimamente sia una passione che crea dipendenza. Sapere che altre persone sono ispirate dal tuo modello e dalle tue parole, è un dono anche per te, non solo per chi viene ispirato.

Mahalo Nui,

Aloha




2 commenti:

  1. ehehe! ora però mi sembri tony robbins. tony robbins dice delle cose correte, ho letto i suoi libri. però se mi permetti, manca d'animo. quell'animo e quella fragilità che un po' nasconde e che insita in ogni essere umano. che viene fuori anche da te quando parli con nostalgia di maui. io non ho avuto il tuo percorso di successi lavorativi ed economici. ma se posso condividere, nel mio piccolo, la mia esperienza, ti dico che anche io ero partito dalla pnl e dal life coaching, segeuendone gli stili di vita. mancano di cuore e di sentimento (anche se affermano il contrario). ti dico che non basta. ci sono cose ancora più profonde, più initmie, più nascoste, dentro ognuno di noi. nel bene e nel male. quando pur seguendo sulla carta le regole di tony robbins e compagnia bella, incappavo in insuccessi, mi accorgevo che a volte non erano l'inevitabile frutto dell'inesperienza che si trasforma in esperienza vissuta, ma erano veri e propri atuosabotaggi. e così ho dovuto/voluto andare più a fondo. non è un percorso semplice. e ci vuole il giusto tempo. buon viaggio! :-)

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  2. anzitutto complimenti perche hai scavato una delle mie fonti. Io seguo Robbins e anche io ho delle riserve, ma non tanto perchè manchi di profondita, cuore o sentimento - su quello non sono d'accordo -. quanto perchè semplifica eccessivamente e adotta un approccio troppo americano o americaneggiante del tutto e subito, facciamola semplice. Non credo che quella roba funzioni con persone che hanno difficoltà cosiddette serie. Ma credo che Robbins sia il motivatore numero 1 al mondo per tutti quanti siano in grado di recepire le sue 'direttive' e vestirle su di sè, calandole nel contesto un cui vivono. Non si può negare che se mangi troppo, devi esclusivamente decidere a alzarti dal divano e andare a correre. Alcuni non lo possono fare per problemi di salute, ma la maggior parte si. Tuttavia non lo fanno. Perchè? Mistero? Ecco, trovo che seguire Robbins supporti nel trovare quel genere di motivazioni repentine e immediate, e la sua arte sta non tanto in quel che dice, ma in come lo dice.

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