giovedì 14 luglio 2011

1 settimana a Seattle

Uno dei grandi vantaggi, conseguenti alla decisione di prendersi un periodo di vacanza prolungato, è quello di poter liberamente determinare il programma della giornata. Non esiste il Lunedi, il Martedi o la Domenica, ci sono pochi impegni prefissati.
Ma un benefit ulteriore è la possibilità di decidere come e quando andare in vacanza, senza dover cominciare a inghiottire pastiglie di ansiolitici a Febbraio per trovare il coraggio, 3 mesi dopo, di entrare strisciando nella stanza del capo e chiedere il permesso di prendersi le due settimane centrali di Agosto.
Qualcuno starà pensando: ''Vacanza?? Ma tu non sei già in vacanza alle Hawaii??''.
In effetti si. Ma ormai la mia vita qui è a regime, quindi si può dire che qualunque viaggio extra costituisca una vacanza dalla vacanza.

Questo post è un pò in controtendenza rispetto ai precedenti. Per la prima volta, infatti, parlerò di quello che sto facendo, non solo delle motivazioni o delle conseguenze delle mie decisioni. E aprirò questo nuovo filone di contenuti, non parlando di quello che sto facendo alle Hawaii, bensì della mia settimana a Seattle.

Il motivo della ''gita'' sulla terraferma è legato ai festeggiamenti per il compleanno della mia ragazza, Erinn, che vive a Maui, ma è nata a Seattle e inoltre parla perfettamente l'Italiano. La nostra relazione è cominiciata 9 mesi fa, grazie a una compagnia aerea che nell'agosto 2009 aveva perso i miei bagagli: qualche volta nella vita bisogna unire i puntini....!
Dunque, quale occasione migliore per lei per passare qualche giorno insieme alla famiglia? Io sono flessibilissimo, devo solo mettere al riparo l'attrezzatura da windsurf, fare la valigia e: si parte!


Volo diretto, ovviamente Hawaiian Airlines (notare il logo sulla coda), circa 500 dollari a testa. Paghiamo anche 50 dollari extra per avere i posti privilegiati in prima fila e ci ritroviamo uno schermo da 200 pollici a 20 cm dal naso! ''Holy Smoke!!', come dicono da queste parti!

                                      

Abbiamo già prenotato l'auto, ma presso l'autonoleggio Alamo all'aereoporto di Seattle adocchiamo una Fiat 500 bianca e non ci lasciamo sfuggire l'occasione!
Con la nostra nuova 500 arriviamo in piena notte a casa di Joe e Mary, i genitori di Erinn. Una casa fantastica: immersa nel verde e nella tranquillità più assoluta, poco fuori Seattle e a pochi minuti dall'incantevole Green Lake, un piccolo lago circondato da alberi sempreverdi.
Il primo giorno (Martedi 05) il tempo è meraviglioso e il sole e il tepore ci accompagneranno per quasi tutta la vacanza. C'è tempo anche per una corsetta intorno al lago.

                                      

Non ho nessuna intenzione di fare il tipico turista, è da un pò che ho abbandonato l'idea di ''vedere'' i posti per abbracciare il concetto di ''vivere'' i posti. E qui sono nella condizione ideale: non ho piani, non ho guide, non ho mappe, non giro quasi mai con la fotocamera. Mi lascio semplicemente guidare dalla mia ragazza e dai suoi programmi e 'vivo' la città e le sue persone come un comune residente: è sicuramente il modo più sano e profondo di visitare un posto nuovo.
Seattle è straordinaria. La città è circondata dall'acqua, cosi come l'acqua è circondata dalla città. Sullo sfondo lo scenario mozzafiato delle imponenti montagne. Lussureggianti alberi sempreverdi circondano la città e le donano un aspetto fiabesco. L'eterogenità del paesaggio è incredibile: dai laghi alle montagne, dalla natura alle aree metropolitanee più tipicamente americane della downtown.



Il giorno del compleanno di Erinn (Mercoledi 6) Joe prima apre la dispensa e poi mi porta in cantina.....mai vista in vita mia una tale concentrazione di prodotti alimentari italiani in un posto che non fosse l'Italia!  Conserve di pomodori San Marzano, paste tipiche abruzzesi, vino rosso Barbaresco....sono praticamente a casa!
La sua famiglia ha origini italiane e una profonda cultura culinaria, due cose che si coniugano perfettamente insieme!

Nei giorni successivi abbiamo il tempo di fare un salto al Public Market Place, di mangiare etiopico e di visitare l'incredibile quartier generale della Microsoft, con tanto di museo storico e originali foto d'epoca di un Bill Gates ragazzetto. Non si trattano male in Microsoft: campo di calcio regolamentare, campo da beach volley, perfino un negozio di biciclette, tanto per dirne alcune, si trovano all'interno della sede come benefit per i dipendenti. Più o meno come a Milano, vero..... ;-)

Una eccellente cena con la famiglia al super completo ha concluso una grande settimana, che mi ha visto anche calarmi nelle vesti di fotografo ufficiale (anche se dilettante) e di lettore di fiabe per bambini (spero che la piccola Eva non assorba il mio inglese con accento simil-napoletano!).

Domenica 10 è tempo dei saluti. Grazie a Erinn e grazie a Joe, Mary, Amy, Angie, Paul e Joe per il tempo trascorso insieme.

Di buon mattino ci imbarchiamo sul  volo Hawaiian alla volta del nostro isolotto.
Anche se sto partendo per le Hawaii, che di per sè è un ottimo motivo per essere più che felici, c'è un pò di tristezza a partire: pochi mesi fa ho lasciato una metropoli come Milano, ma respirare un pò l'atmosfera della città, dopo tanti mesi su una piccola isola, è stato bello. E Seattle è affascinante.
All'arrivo a Maui ho avuto una sensazione strana: normalmente il 99% delle persone sulla Terra che arrivano alle Hawaii ci arrivano in vacanza. Io sentivo che tornavo a casa dopo la vacanza. Un pò come quando ero a Milano e ci rientravo dopo le vacanze estive.
Solo che stavolta sono tornato qui:

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